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Riflessi primitivi: quando portare il bambino dal chiropratico?

Il trattamento chiropratico, se eseguito nel modo corretto e professionale, è indicato anche per i bambini e non è pericoloso.

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Riflessi primitivi: quando portare il bambino dal chiropratico?

Riflessi primitivi: quando portare il bambino dal chiropratico? Gran parte delle persone che conoscono la Chiropratica, in Italia, la associano esclusivamente ai disturbi della colonna vertebrale e ne fanno uso in caso di mal di testa, acufeni, ernie, problemi alla cervicale, alle spalle, alla schiena, alle articolazioni e di postura. Questo background genera normalmente grande stupore nei pazienti che incontrano bambini negli studi chiropratici. “Trattate anche i bambini? Non è pericoloso? Ma che problemi hanno così piccoli?” La risposta è “Sì!” Il trattamento chiropratico, se eseguito nel modo corretto e professionale, è indicato anche per i bambini e non è assolutamente pericoloso.

Riflessi primitivi: quanto portare il bambino dal chiropratico?

Lo sviluppo corretto e completo del sistema nervoso garantisce a ogni bambino una crescita sana e senza ostacoli. Controllare che tale sistema lavori correttamente e senza interferenze, sin dalla nascita, è una prerogativa del dottore in Chiropratica.

Già nella pancia della mamma si iniziano a sviluppare i cosiddetti riflessi primitivi. Si tratta di movimenti automatici che non richiedono l’azione della corteccia cerebrale e che sono fondamentali nel momento del parto e per il corretto sviluppo neurologico. È importante che, a determinati mesi di vita, questi riflessi vengano integrati, al fine di consentire lo sviluppo di un’appropriata organizzazione neurologica. Se nei primi mesi di vita è normale che il bebè afferri forte un dito che viene appoggiato al palmo della sua mano, più cresce, più la reazione di stringere ciò che afferra dovrà essere una risposta volontaria. Se ciò non accade, è perché il sistema nervoso, a suo tempo, ha integrato questo riflesso automatico, rendendolo volontario.

Riflessi primitivi: come si fa a capire se è necessario l’occhio clinico di un dottore in Chiropratica, considerando che il bebè non è in grado di esprimersi o lamentare alcun disturbo?

Iniziamo dalle basi: l’osservazione attenta. Il primo grande stress cui si è sottoposto il sistema nervoso umano è sicuramente la nascita. Il bebé lascia un luogo sicuro per un mondo dove tutto è nuovo. A questo stress, se ne aggiungono talvolta altri: una posizione podalica del feto, un travaglio durato molto tempo, l’epidurale, l’induzione del parto, il parto cesareo o l’impiego del forcipe. Già solo per questi motivi, è consigliabile effettuare un check-up chiropratico.

Riflessi primitivi
clamon – stock.adobe.com

Quali sono i segnali più evidenti che i genitori possono percepire nei piccoli?

La postura, ossia quando un bambino ha una posizione preferita e piange inconsolabilmente ogni qualvolta lo si cambi da tale posizione. Quando sono presenti interferenze al sistema nervoso, anche le azioni più banali possono provocare fastidio: alcuni bambini non sopportano di essere appoggiati su superfici rigide e il momento del fasciatoio, per i genitori, diventa una vera e propria sfida; altri, tendono a tenere la testa sempre ruotata nello stesso lato o si inarcano verso la schiena, buttando indietro il capo; altri ancora, non sopportano lo stare a pancia in giù.

Il sonno, ossia quando un bambino ha problemi di insonnia, piange inconsolabilmente durante la notte e ha difficoltà a dormire durante la giornata. Tali disturbi possono essere spie d’allarme che indicano uno squilibrio nel sistema nervoso.

Il cranio, ossia quando la testa del bambino presenta asimmetrie (a volte la parte posteriore è più piatta, altre volte un lato del viso o un occhio sono più grandi dell’altra parte o dell’altro occhio). Le asimmetrie del cranio del bambino, che è molto malleabile, possono essere spie di sofferenze e modifiche dovute a continue forze esterne (molto tempo nell’ovetto o in culla, testa sempre girata verso un lato, ecc.).

Il gattonamento, ossia quando il bambino invece di gattonare correttamente (di solito tra i 9 e i 10 mesi), preparandosi e allenandosi alla sua futura coordinazione motoria, si spinge con le braccia ma non alza il sedere, oppure al contrario, gattona con il sedere molto alto o ancora si trascina con una gamba incrociata sotto i glutei, oppure si appoggia sui gomiti invece che sulle mani. Questi possono essere primi segnali di una cattiva integrazione dei riflessi primitivi.

Riflessi primitivi
Dmitry Lobanov – stock.adobe.com

Consigli pratici per la gestione dei più piccoli

Allattare il bambino da entrambi i seni. In caso di utilizzo del biberon, cambiare il lato: questa attenzione favorisce lo sviluppo bilaterale di occhio e braccio.

Non anticipare le tappe: ogni bambino ha i suoi tempi. Se il bambino non è ancora in grado di mantenersi seduto da solo, non va forzata la posizione seduta. Evitare quindi di lasciarlo in seggiolini, passeggini e sdraiette nei primi mesi. Lo stesso concetto si applica con l’utilizzo del girello, che obbliga il piccolo a mantenersi in posizione eretta, senza però aver ancora sviluppato le strutture che gli permettano di mantenersi eretto. (In Canada, è vietata la vendita di girelli proprio per le gravi conseguenze che possono provocare).

Favorire molto il “tummy time”, ovvero il tempo nel quale il bebè sta appoggiato a pancia in giù. Questa posizione semplice è di fondamentale importanza per lo sviluppo motorio e cognitivo del bebè, in quanto:

  • aiuta ad evitare sindromi di plagiocefalia (testa piatta, data dal passare molto tempo distesi a pancia in su);
  • aiuta a sviluppare i muscoli del collo e della schiena;
  • aumenta la propriocezione, in quanto stando a terra il bambino può toccare con le mani e con i piedi superfici di diversa natura e può iniziare a sperimentare la sensazione di afferrare oggetti e spostarli davanti a sé.
  • La posizione a pancia in giù inoltre, è un’ottima preparazione per la fase del gattonamento.

E per i bambini più grandi, quali sono i segnali che indicano un possibile squilibrio nel sistema nervoso?

  • Pipì a letto
  • Iperattività
  • Difficoltà nella concentrazione
  • Assenza di coordinazione
  • Tenuta anomala della penna
  • Camminata sulle punte dei piedi
  • Difficoltà a relazionarsi

In caso di uno o più segnali citati, è consigliabile che il bambino sia visitato da un dottore in Chiropratica specializzato, che possa identificare le cause e aiutare il bambino a crescere sano. Crescere bambini senza problemi, significa avere adulti sani!

Sara Presazzi, DC

Sara Presazzi Chiropratico
Sarai Presazzi, DC

Nata in Italia, studia e si laurea in Chiropratica presso il Madrid College of Chiropractic (MCC), accreditato da European Council on Chiropractic Education (ECCE). Ha partecipato a più di 60 seminari sulle varie tecniche chiropratiche e nel 2018 ha intrapreso la formazione con la International Chiropractic Pediatric Association (ICPA), per specializzarsi in Chiropratica pediatrica. 1° classificata nella “2019 MCC Toggle Recoil Competition”. Una gara di velocità e precisione nella tecnica chiropratica Palmer Upper Cervical Specific Technique (HIO). Fa parte del Team dello Studio Mazzini Chiropractic Center da ottobre 2020 dove collabora con i dottori dello studio nella cura dei pazienti.

 

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