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Fabio Concato: “La Chiropratica? Una filosofia di vita”

L'intervista al noto cantautore milanese

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Fabio Concato: “La Chiropratica? Una filosofia di vita”

Fabio Concato: “La Chiropratica? Una filosofia di vita”. Un’intera vita nel mondo della musica, cantautore tra i più amati dell’intero panorama italiano, voce inconfondibile, autore di alcuni dei brani più famosi della storia della musica italiana. Pubblica il suo primo album, Storie di sempre, nel 1977. Sarà, quello, l’inizio di una carriera straordinaria, di un percorso costellato di successi quali Domenica bestiale, Rosalina, Sexy Tango, Fiore di Maggio. Milanese, classe 1953, Fabio Concato ha, oltre all’abitudine di collezionare successi, quella di ricorrere alle cure del chiropratico. Chiropratica & Salute, periodico cartaceo edito da Marco Traferri Editore, lo ha incontrato e si è fatto raccontare il suo rapporto ormai duraturo con la disciplina fondata nel 1895 dallo statunitense D.D. Palmer.

Fabio Concato, da quanto tempo conosce la Chiropratica?

“Conosco la Chiropratica da molto tempo. Solo negli ultimi anni però ne ho avuto esperienza diretta e ho avuto modo di approfondirne la conoscenza, apprezzandone l’efficacia in misura più piena”.

Come mai di recente ha avuto bisogno del chiropratico?

“Me lo hanno suggerito i miei dolori alla schiena e alla cervicale. Una ventina di anni fa, una caduta dal palco, durante un concerto, mi provocò uno schiacciamento delle vertebre, che da allora mi porto dietro. Fu una caduta piuttosto seria. Per fortuna caddi in maniera non troppo scomposta e questo ridusse in misura significativa i possibili danni. La schiena tuttavia ne risentì particolarmente, e negli anni ovviamente le cose non sono migliorate”.

Come andò il suo primo incontro col chiropratico?

“Molto bene. Prima di ogni altra cosa mi colpì il fatto che il dr. Mazzini esaminava con cura le mie radiografie. Non ci crederà ma in tutti questi anni, durante i quali mi sono rivolto a più di uno specialista, nessuno lo aveva mai fatto, si erano tutti limitati a leggere il referto, senza preoccuparsi di verificare coi propri occhi lo stato di salute della mia colonna vertebrale. A ciò seguì una visita accurata durante la quale il chiropratico evidenziò in maniera molto chiara la necessità di intervenire innanzitutto sulla mia postura”

I benefici furono immediati?

“No. Ebbi bisogno di alcune sedute nell’arco di tre o quattro settimane. Ma poi, con gli aggiustamenti del chiropratico, con l’aiuto del fisiatra e con una serie di esercizi specifici la mia postura migliorò e io ne trassi un beneficio davvero grande. Oggi sto molto bene, si figuri che -corretta la mia postura un tempo troppo ricurva- sembro persino diventato più alto”.

Continua anche ora ad andare dal chiropratico?

“Certamente. Gli appuntamenti ora si sono diradati, c’è meno necessità di aggiustare, ma quella di andare dal chiropratico con regolarità è un’ottima pratica che mi aiuta a rimanere in equilibrio, a mantenere buone abitudini e a conservare il mio stato di salute”.

Ci suggerisce dunque di ricorrere al chiropratico come strumento di prevenzione oltre che di cura?

“Proprio così. Se non avete l’abitudine di andare dal chiropratico, prendetela. Farsi visitare con una certa regolarità, farsi aggiustare dal proprio chiropratico di fiducia, seguire i suoi suggerimenti, fare gli esercizi fisici che ci consiglia, significa giocare di anticipo rispetto all’insorgere di eventuali problemi di salute. Se hai l’abitudine di ricorrere al chiropratico, difficilmente ti ritrovi alle prese con le cosiddette acuzie”.

Cosa le piace di più della Chiropratica?

“Mi risulta difficile isolare aspetti specifici. Io guardo alla Chiropratica come a una disciplina molto interessante in ogni suo aspetto. È una vera e propria filosofia di vita che merita di essere approfondita, non solo dagli addetti ai lavori ma anche dalle persone comuni. Occorrerebbe dunque studiarla più a fondo. Dalla Chiropratica abbiamo tutti molto da imparare”.

Chiudiamo con una curiosità: se lo porterebbe il chiropratico in tournée?

“Lo sa che mi ha dato un’idea?”

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